giovedì 19 ottobre 2017

Domenico Mangino e il suo organo portatile del 1719 nella Chiesa di S. Maria Maggiore a Vasto. Quasi tre secoli di arte.

Domenico Mangino, organo portatile del 1719, Chiesa di S.Maria Maggiore, Vasto.



Domenico Mangino (secc. XVII-XVIII)
Organo portatile (positivo)
Legno (intagliato, scolpito, dipinto, decorato e dorato)
cm 279x135x98 (HxLxP)
Chiesa di S.Maria Maggiore, Vasto.

Domenico Mangino, organo portatile, 1719, S.Maria Maggiore, Vasto.


L’organo viene suonato una volta l'anno durante la recita dei Vespri Solenni a Maria Assunta in Cielo, la sera del 15 agosto. Festa solenne S.Maria Maggiore, un tempo Patrona di Vasto. (Valter Marinucci)

Domenico Mangino, organo portatile,1719, S.Maria Maggiore, Vasto.

L'organo portatile della chiesa di S. Maria Maggiore di Vasto fu costruito nel 1719 dall'organaro Domenico Mangino, come riferito anche da una iscrizione a tempera situata sulla finestra della tastiera, nella quale si legge: "DOMENICO MANGINO / F:ANNO DO.NI 1719". 
Il prezioso strumento trova posto a sinistra dell'altare maggiore, in prossimità del coro, ed è racchiuso in una cassa di legno indipendente, riccamente decorata, con prospetto a due campate diviso da paraste sormontate da capitelli corinzi e decorate con motivi floreali dipinti su fondo dorato. 
La cassa termina in un cornicione rettilineo e presenta nelle campate decorazioni lignee intagliate e dorate riproducenti motivi vegetali e due festoni di legatura riccamente decorati e dorati. 
L'organo è dotato inoltre di due ante pieghevoli a libretto per la chiusura delle canne di facciata che riproducono, sia all'esterno che all'interno, le stesse decorazioni presenti sulla cassa. 
Le 22 canne di facciata sono in stagno, distribuite in due campate a cuspidi, appartenenti al Principale dal Mi2; esse presentano bocche non allineate, profilo piatto e labbro superiore sagomato a mitria. 
La canna centrale di ogni cuspide è decorata con elementi dipinti in oro sul corpo e sul labbro superiore, mentre le altre hanno una piccola decorazione dipinta sulla sommità del labbro superiore. 
La tastiera è composta da 45 tasti (Do1 - Do5 con prima ottava corta) con diatonici in bosso con frontalini lavorati a semicerchi concentrici e cromatici ricoperti di ebano. 
La pedaliera, non originale, è a leggio, con 8 pedali (Do1- Si1 con prima ottava corta), ed è costantemente unita alla tastiera. 
I registri, posti direttamente sulla cassa, sono disposti su due colonne al lato destro della tastiera e sono azionati da tiranti con pomelli in ottone tornito; i cartellini sono assenti. 
Il tiratutti è a tirante con pomello in ottone tornito e aziona le file del ripieno a partire dall'Ottava. 
L'organo è dotato di due piccoli mantici a cuneo, ciascuno con 5 pieghe, posti nella cassa ed azionabili manualmente a leva o con elettroventilatore. Il somiere maestro è in noce, del tipo a tiro, chiuso da due ante in legno e contiene all'interno 45 ventilabri a cuneo con guide laterali e chiusura sul tirante; le stecche sono 9. Il crivello è di legno e la bocca delle canne interne è posta sopra di esso. 
Lo strumento, restaurato nel 1975 dai Fratelli Ruffatti di Padova, presenta oggi un buono stato di conservazione ed è perfettamente suonabile poiché conserva tutte le parti meccaniche e foniche.

Da:

Domenico Mangino, organo portatile, 1719, S.Maria Maggiore, Vasto.


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ABRUZZESE SÌ, MA “POSITIVO” 
di Ennio Cominetti

L'organo in questione è il "positivo" conservato nella chiesa di Santa Maria Maggiore in Vasto, provincia di Chieti, un tempio risalente all'XI secolo, rifatto nel Settecento, contenente dipinti della scuola del Tiziano e del Veronese.
Lo strumento è racchiuso in una originale cassa di risonanza, finemente ornata da motivi floreali dipinti e decorata da pregiati intagli, chiusa da due portelle, che ripropongono gli stessi motivi ornamentali della cassa. 
Le canne del prospetto, divise in due scomparti con due cuspidi identiche fra loro (11+11), sono tutte di stagno, hanno piede basso e labbro superiore a mitria con bocche non allineate. 
Quelle interne – tutte assolutamente originali ed integre – hanno le bocche poste sotto il crivello. 
Due mantici di tipo a cuneo, azionati da leve (l'odierna alimentazione è affidata a un elettroventilatore) sono racchiusi nella cassa di sostegno dello strumento. Il somiere, in noce, è di tipo a tiro, con 45 ventilabri, tanti quanti sono i tasti dell'unica tastiera – originale – in legno di bosso e con frontalini scolpiti a semicerchi concentrici. 
I registri vengono azionati da tiranti con pomelli in ottone tornito posti in due file e comprendono, oltre al Ripieno (dal Principale di 8 piedi alla Vigesimanona), la Voce Umana (dal Do2) e l'Uccelliera. 
È quest'ultimo registro a suscitare il maggiore interesse per la particolarità della sua fattura. 
Contrariamente ad altri organi in cui l'effetto del trillo degli uccelli è prodotto da una terna di canne sonanti contemporaneamente, ma indipendentemente dai tasti che si stanno mettendo in funzione, in questo strumento l'Uccelliera risulta un po' diversa. 
Qui, infatti, ogni Uccelliera prende aria da una serie di canali relativi a più tasti in modo tale da avere un registro intero azionabile suonando uno qualsiasi dei tasti della tastiera. 
Da rilevare che lo stesso sistema si ritrova nell'organo di autore anonimo presente nella chiesa dell'Annunziata di Chieti. 
Fra il prospetto e la tastiera è posta l'iscrizione incisa nel legno col nome del costruttore e l'anno di realizzazione: Domenico Mangino F. Anno D.° 1719. 
Al momento non abbiamo alcuna nota biografica di questo ottimo organaro. 
Conservatosi integro, ad eccezione dell'Uccelliera – asportata in epoca remota – lo strumento è stato restaurato dalla ditta Fratelli Ruffatti di Padova nel 1975. 
A detta degli esperti della Soprindendenza locale, che nel 1990 ha schedato e vincolato il manufatto, quest'organo "positivo" risulta per l'Abruzzo un'opera rara, poiché di questo tipo ne rimangono pochissimi esemplari. 
Ora lo strumento viene utilizzato qualche volta per accompagnare la liturgia e valorizzato attraverso l'attività concertistica.

Da: 


Domenico Mangino, organo portatile, 1719, S.Maria Maggiore, Vasto.










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