giovedì 3 agosto 2017

Atmosfere, mostra d'arte contemporanea dal 4 al 10 agosto nella sala Mattioli a Vasto.

Atmosfere, mostra d'arte contemporanea dal 4 al 10 agosto nella sala Mattioli a Vasto.


Saranno in mostra dal 4 al 10 agosto a Vasto le opere di cinque artisti provenienti da tutta Italia e invitati da Luca Cindolo, urologo mecenate, con una spiccata passione per l’arte.
Presso la Sala Mattioli, in corso de Parma, esporranno Paolo De Giosa (San Salvo), Adriano Annino (Milano), Giovanni Spiniello (Avellino), Sofia Solitro (Pescara) e Silvia Venturi (Bologna).

Si tratta di artisti già apprezzati nel panorama nazionale, che hanno al proprio attivo numerose esposizioni personali nonché partecipazioni a mostre di interesse nazionale e internazionale.




“Ho selezionato le opere più rappresentative di ognuno – sottolinea Cindolo, noto per essere un eccellente professionista e ricercatore in campo urologico, che svolge la propria attività negli ospedali di Vasto e Chieti - . Trovo che siano artisti di valore, la cui attività merita di essere promossa e proposta al grande pubblico”. Dalla ricerca interiore alla ricerca storica e popolare, dal viaggio metropolitano al ricevimento in una villa del Settecento …. la mostra “Atmosfere” vuole mostrare volti nuovi per emozionare con tratti artistici non sempre “comuni”, e contribuire alla diffusione di una sensibilità artistica sempre più ampia.
A tal proposito, nel pomeriggio della domenica al di fuori degli orari della mostra, tra le 16 e le 18 , al fine di avvicinare i più piccoli all’arte e gli artisti ai futuri estimatori , verrà realizzato un “laboratorio per bambini” con l’aiuto di pedagogo Giuseppe Buono del laboratorio Cretarossa di Vasto. Atmosfere, dunque, atmosfere diversificate. 






Note sugli artisti:

Paolo De Giosa, multiforme artista e grafico pubblicitario, appassionato dell’arte in ogni sua forma(dalla pittura ad olio, al disegno a matita, dalla poesia alla narrativa) dopo un recente anno di soddisfazioni artistiche continua sorprendere con opere nuove, sempre innovative, nel rigoroso rispetto del “dinamismo del tratto e di esplosivi cromatismi” che ci hanno abituati a forti emozioni davanti alle opere.

La pittura di Sofia Solitro è ispirata al paesaggio contemporaneo ma anche al figurativo, agli uomini e alle donne che popolano le metropoli. Le sue auto sfuggenti, i corpi immaginati, e le sue costruzioni accennate, stilizzate, appena tratteggiate ma policrome e vivaci inondano gli occhi per colmare l’anima forse un po’ sola e svuotata nel caos delle grandi città. 

Di Adriano Annino verranno esposte quattro grandi opere del ciclo “Walls have mouths to tell”, prodotte per la rassegna di arte contemporanea tenutasi in occasione di EXPO 2015 presso Villa Rusconi, Castano Primo (Milano). Il progetto, “site specific”, rivisitava lo spazio attraverso un intervento di contaminazione tra pittura, installazione e suono. L’intervento di Annino consente allo spettatore di reimmergersi e rivivere, immaginandole, sentendole, godendole, alcune vicende biografiche, reali, verosimili o sognate, come in un onirico set di una fiction surreale. 

Avere in un gruppo di giovani artisti, alcune opere di Giovanni Spiniello è senza dubbio un plus artistico ma anche storico e culturale di straordinario valore. Giovanni Spiniello, come ama definirsi lui stesso, è un operaio dell’arte. Scultore, pittore, incisore, illustratore, ceramista. La sua storica ricerca si è sempre concretizzata nell’affrontare il rapporto tra terra e mito, folclore e favola. Profondo conoscitore di tradizioni popolari e racconti irpini, ha raggiunto una consolidata maturità espressiva di cui sono simbolo le sue molteplici esposizioni e le sue opere diffuse sull’intero ambito nazionale.

A completare il quintetto di artisti, è stata integrata una installatrice una figura artistica leggera e delicata nella rappresentazione ma potente e penetrante nella poetica come quella di Silvia Venturi. Silvia assembla, costruisce, incolla e cuce, con eleganza. Materia moderna come anche vecchie scatole, latte arrugginite sono la sua argilla che lei plasma “nell’intento di creare ibridi poetici che parlino di mondi interiori”. 






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